Descrizione
Abbattimento della quercia palustre di Piazza Umberto I a causa di difetti strutturali e fisiologici molto gravi.
Le motivazioni degli abbattimenti sono dovute al colletto che si sono rilevati carpofori di fungo patogeno del genere Ganoderma, agente di carie bianca.
Questi funghi degradatori alla base del fusto fanno assumere al legno consistenza molto friabile che ne causa rottura secondo piani di sfaldatura ortogonali. Il legno colpito perde resistenza alla compressione e alla flessione, e aumenta la permeabilità. Esso assorbe acqua più rapidamente e si asciuga lentamente, è soffice quando è umido e quando è asciutto si spacca facilmente.
I tessuti colpiti da tale tipologia di carie del legno, pur mantenendo un aspetto quasi normale, perdono più rapidamente la propria consistenza e si possono fratturare improvvisamente.
Nel caso indagato tale perdita di resistenza è elevata poiché le cavità e le alterazioni interne sono molto ampie e diffuse, sia al colletto che sul fusto.
L'analisi strumentale, infatti, ha rilevato estese cavità sia il colletto che al fusto; la pianta non è stata in grado di compartimentare l'avanzamento del fungo e pertanto il legno interno si trova in stato di alterazione tale da far ritenere esaurito il fattore di sicurezza naturale dell'albero. Al fusto si sono osservati tagli di grandi dimensioni, anche a carico della freccia apicale (capitozzatura), numerosi monconi, ferite aperte (anche di grandi dimensioni, sotto la capitozzatura) e cicatrizzate e processi cariogeni su sede di taglio pregresso a seguito di infezione del fungo Phomitiporia punctata, anch’esso agente di carie bianca.L'albero rappresenta un pericolo per i fruitori dell'area, tanto da prescrivere il suo abbattimentoSi prevede un'adeguata sostituzione con albero a pronto effetto, previa bonifica del terreno ricco di patogeni, apporto di terreno di coltivo ammendato, e scelta di una specie arborea che meglio si adatti alla sito di impianto.
Questi funghi degradatori alla base del fusto fanno assumere al legno consistenza molto friabile che ne causa rottura secondo piani di sfaldatura ortogonali. Il legno colpito perde resistenza alla compressione e alla flessione, e aumenta la permeabilità. Esso assorbe acqua più rapidamente e si asciuga lentamente, è soffice quando è umido e quando è asciutto si spacca facilmente.
I tessuti colpiti da tale tipologia di carie del legno, pur mantenendo un aspetto quasi normale, perdono più rapidamente la propria consistenza e si possono fratturare improvvisamente.
Nel caso indagato tale perdita di resistenza è elevata poiché le cavità e le alterazioni interne sono molto ampie e diffuse, sia al colletto che sul fusto.
L'analisi strumentale, infatti, ha rilevato estese cavità sia il colletto che al fusto; la pianta non è stata in grado di compartimentare l'avanzamento del fungo e pertanto il legno interno si trova in stato di alterazione tale da far ritenere esaurito il fattore di sicurezza naturale dell'albero. Al fusto si sono osservati tagli di grandi dimensioni, anche a carico della freccia apicale (capitozzatura), numerosi monconi, ferite aperte (anche di grandi dimensioni, sotto la capitozzatura) e cicatrizzate e processi cariogeni su sede di taglio pregresso a seguito di infezione del fungo Phomitiporia punctata, anch’esso agente di carie bianca.L'albero rappresenta un pericolo per i fruitori dell'area, tanto da prescrivere il suo abbattimentoSi prevede un'adeguata sostituzione con albero a pronto effetto, previa bonifica del terreno ricco di patogeni, apporto di terreno di coltivo ammendato, e scelta di una specie arborea che meglio si adatti alla sito di impianto.
In allegato relazione dell'agronomo